Cari
lettori,
lunedì
4 marzo noi blogger abbiamo partecipato alla cerimonia di intitolazione della
biblioteca della scuola primaria Garibaldi alla piccola Irene Spaccia, morta
nel marzo 2023 a soli 8 anni. Lei conviveva con una grave forma di disabilità
che la costringeva a stare su una sedia a rotelle.
“Il murale è rivolto soprattutto ai bambini e li stimola a porsi domande, attraverso un puzzle immaginario. L’arte in questo caso serve per riflettere e non per decorare. Tutti i bambini sono come Irene poiché tutti i bambini sono diversi.”
Abbiamo
subito capito quanto fosse amata Irene vedendo la commozione negli occhi di
tutti i presenti a questa inaugurazione. Dalle testimonianze che abbiamo
ascoltato su di lei, abbiamo compreso che era una ragazzina molto intelligente
e con una grande forza d’animo, nonostante la malattia. La cosa che amava di
più era la lettura; per lei leggere era come viaggiare con la mente, era
conoscere, era imparare nuove cose e scoprire di più sul mondo, anche su se
stessa. Irene era una bambina straordinaria e curiosissima che aveva in sé una
saggezza profonda nonostante la sua giovane età. Chi ha avuto la fortuna di
incontrarla nel suo breve cammino della vita e le ha voluto bene, sa che questa
intitolazione è l’ideale per ricordare una ragazza che faceva dei libri la sua
arma contro l’ignoranza e la malattia.
Appena
arrivati abbiamo ascoltato le parole della mamma: “ Per Irene leggere era un
superpotere e proprio nei libri trovava la sua
interiorità. Irene non faceva domande ma le risposte le trovava nei libri. Un
giorno mi ha raccontato di aver trovato nel "Il ibro dei Perchè" la risposta alla
domanda che si poneva da tanti anni, perchè non cammino? Perchè sono su una
sedia a rotelle?”
All’inaugurazione
della biblioteca c’erano le sue insegnanti, i suoi compagni di classe, i suoi
genitori, il Dirigente Scolastico, le vicepresidi, alcuni
alunni della redazione blog, l’assessora Marguccio ed il sindaco Lorenzo
Fiordelmondo che a sua volta ha fatto un breve discorso : “ Noi dobbiamo
trovare un sogno, proprio come lo aveva Irene, perchè senza esso non avremmo
una vita che potremmo definire vissuta.”
Era
la prima volta che assistevamo ad un incontro del genere, e ci siamo commossi
come tutti i presenti.
Da
questa “esperienza” abbiamo capito che la vita è importante e preziosa, non
dobbiamo sprecarla ma vivere al meglio ogni momento.
Greta, Valeria, Thomas e Matteo.
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