Giada Bucari (III E) si classifica quinta e Yari Gigli
(III E) segnalato.
Le poesie dei due alunni pubblicate in un’Antologia.
Lo scorso 21
settembre due alunni della nostra scuola, Giada Bucari e Yari Gigli,
della classe III E, hanno ricevuto un importante riconoscimento in occasione
della cerimonia della XIX edizione del Premio Letterario “Poesia Onesta”,
nella sezione studenti-poesia in italiano.
L’evento,
organizzato dall’Associazione “Versante”, presieduta dal poeta, critico
e animatore culturale Fabio Maria Serpilli, si è tenuto presso la Biblioteca
Comunale di Agugliano.
Giada e Yari,
accompagnati dalle loro famiglie oltre che dal Dirigente Scolastico, professor
Massimo Fabrizi, dalla professoressa di Italiano Laura Marotti e dal professore
di Sostegno Riccardo Bottegal, sono stati chiamati a leggere i loro
componimenti di fronte ad un pubblico interessato e partecipe composto da
ragazzi, famiglie, docenti e tanti appassionati ed esperti di scrittura e
letteratura.
I due studenti
della scuola Federico II, visibilmente emozionati, dopo la lettura dei loro
versi, sono stati insigniti di premi e riconoscimenti: Giada con “Il verso
delle emozioni” si è classificata quinta e ha ricevuto un diploma di merito e
una copia dell’antologia “Primi versi”, che raccoglie le poesie che hanno
partecipato al concorso giudicate migliori dalla giuria di esperti; Yari ha
ottenuto la segnalazione con “La pioggia” e anche lui una copia dell’antologia.
Pubblichiamo di seguito i contributi dei due alunni premiati e della loro docente di Italiano sull’esperienza del concorso e sull’attività svolta in classe sulla poesia.
Le nostre poesie sono nate dopo un lungo percorso in cui abbiamo dovuto pensare, riflettere, comprendere la poesia fino in fondo ma soprattutto “giocare” con le parole e con i versi. A partire dal primo anno di scuola secondaria la professoressa Marotti ci ha spiegato cos'è la poesia, leggendocene diverse e dandoci tanti spunti e idee proprio per imparare a scrivere versi. Ci ha spiegato, ad esempio, che per scrivere una poesia si può partire scegliendo un soggetto o una scena, immaginandoli e provando a percepire tutto ciò che c’è intorno utilizzando tutti e cinque i sensi ed anche le nostre emozioni e la nostra sensibilità.
Ci ha fatto anche chiudere gli occhi per provare non solo a immaginare ma anche per far nascere dentro di noi pensieri e domande. Io e i miei compagni di classe abbiamo tutti scritto una poesia per il concorso, dopo aver fatto tante prove nelle ore di Laboratorio di Scrittura. Per la mia poesia avevo riflettuto molto e fatto tante bozze. Alla fine ero molto soddisfatta perché pensavo e penso anche adesso che con quei pochi versi io sia riuscita a ottenere il risultato desiderato: è un invito a riflettere e a porsi delle domande sulle nostre emozioni.
Ricordo che il giorno in cui ho ricevuto l'email della professoressa sulla premiazione ero un po’ stupita perché non mi aspettavo di riuscire a qualificarmi ma...era vero!!! La mia poesia era piaciuta!!!
Giada Bucari
La premiazione: un momento speciale e indimenticabile
Sabato 21 settembre, alla cerimonia di premiazione del concorso “Poesia Onesta”, ero in una stanza della biblioteca comunale di Agugliano con tanti bambini e ragazzi accompagnati dai loro insegnanti, ma anche molti adulti. Ci hanno subito consegnato il libro “Primi Versi”, in cui è pubblicata anche la mia poesia. Ci siamo seduti e il presentatore dell’evento, un uomo dai modi gentili che ha dimostrato di avere una grande cultura ed anche molta simpatia e ironia (che ho scoperto poi essere Fabio Maria Serpilli, il presidente dell’Associazione “Versante”), ha iniziato chiamando a leggere i bambini più piccoli, che avevano partecipato al concorso. Poi ha chiamato altri partecipanti, finché non è stato il turno degli studenti di Jesi, che eravamo proprio io e Giada, che si è classificata al quinto posto.
Prima di farci salire sul palco, il presentatore ha introdotto il nostro Dirigente Scolastico, professor Massimo Fabrizi, raccontando come si fossero conosciuti e spiegando che lui è un poeta e anche un critico di poesia. Sono stato il primo a leggere la mia poesia, ed è stata un'esperienza molto emozionante: con il microfono in mano e tutti gli occhi puntati su di me, all'inizio ero spaventato, ma, man mano che leggevo, la paura è svanita. Dopo di me, Giada ha letto la sua poesia e le è stato consegnato un diploma.
Il presentatore si è congratulato anche con la nostra insegnante di italiano, la professoressa Laura Marotti, a cui sono state donate due copie dell’antologia. La nostra insegnante ha tenuto un breve discorso in cui ha specificato che tutti gli alunni della nostra classe hanno partecipato con grande entusiasmo al premio di scrittura, ha aggiunto che ci aveva lasciati liberi di scrivere in base alle nostre preferenze e alla nostra sensibilità e che lei si era limitata soltanto a correggere qualche errore. Dopo di noi, il presentatore ha chiamato altre persone, tra cui un signore che mi ha colpito molto perché sapeva a memoria tantissimi versi della Divina Commedia di Dante. Ha recitato a memoria tutto il quinto canto dell'Inferno, che parla dei due amanti Paolo e Francesca, e lo ha fatto in un modo talmente bello e naturale che ci ha lasciati tutti senza parole. Sono intervenute anche una scrittrice e sua sorella, che è un’attrice, e ci hanno letto una storia che la prima aveva scritto. L'evento è stato davvero bello e interessante: tutte le persone presenti, grandi e piccole, hanno condiviso la loro passione per la scrittura con gli altri. Non avevo mai vissuto un’esperienza del genere. Tornando a casa, i miei genitori mi hanno fatto un’ulteriore sorpresa, regalandomi una pergamena dov’è stampata proprio la mia poesia! Hanno reso la mia giornata ancora più speciale e indimenticabile.
Si scrive
Concorso di Poesia ma si legge Emozione. Perché l’emozione, di quella profonda,
di quella autentica, stavolta l’abbiamo davvero toccata con mano. E’ iniziato
tutto per gioco, o forse no, è iniziato come una cosa seria, un’avventura tutta
da vivere, l’occasione per mettersi finalmente alla prova, per lasciar scorrere sulla carta pensieri,
suggestioni, emozioni per poi consegnare il tutto a una giuria, fatta di poeti
ed esperti di letteratura in carne ed ossa. La voglia di fare del proprio
meglio - superando anche un po’ di timidezza o di scetticismo iniziale - per
partecipare al Concorso nazionale “Poesia Onesta” è stata davvero contagiosa e
ha accompagnato le lezioni di Italiano della II E (l’attuale III E) per alcune
settimane del secondo quadrimestre dello scorso anno scolastico. Ringrazio
tutti i miei alunni, e non soltanto Giada e Yari - che con le loro poesie hanno
ottenuto un importante riconoscimento - perché tutti hanno scritto, riscritto,
cancellato, strappato qualche foglio, qualcuno ha persino disegnato prima di
comporre e hanno ascoltato e “sopportato” (forse non sempre volentieri!)
qualche mio consiglio e hanno saputo offrirsi aiuto e supporto a vicenda. Hanno
sicuramente fatto tesoro di alcune strategie di scrittura che ho cercato di
trasmettere loro durante le ore di Laboratorio di Scrittura ma hanno
soprattutto seguito il proprio istinto, dato voce alle emozioni ed ascoltato il
cuore. Hanno tutti lasciato, nero su bianco, una piccola traccia di se stessi.
E’ stata una
bellissima esperienza: dai banchi di scuola sono nati componimenti poetici,
brevi o lunghi, sui più svariati temi, tutti vicini al vissuto dei ragazzi:
dalle emozioni che può suscitare la visione di un tramonto alle sensazioni di
un tuffo in piscina, dall’amore per l’animale domestico preferito alle
suggestioni e i colori di un paesaggio.
Ricordo ancora i
loro volti pieni di stupore e meraviglia quando ho comunicato che le poesie
giudicate migliori sarebbero state pubblicate in un’antologia. E ancor di più
non dimenticherò le espressioni dei loro visi quando ho annunciato, quest’anno,
il primo giorno di scuola, che ben due di loro sarebbero stati premiati.
Concludo con una riflessione. Accompagnare e sostenere i ragazzi in questa attività mi ha ricordato che esistono due grandi poteri. Uno è quello della poesia, forma di espressione che grazie ai versi, al suono, al ritmo e alla sua unica capacità evocativa permette di esprimere i più reconditi sentimenti e pensieri. L’altro è rappresentato dall’entusiasmo e dall’incredibile voglia di mettersi in gioco proprio dei nostri ragazzi, che hanno delle capacità davvero illimitate e un grande cuore e che, se messi alla prova, riescono a sorprenderci sempre e a dare a noi adulti delle grandi lezioni.
Prof.ssa Laura Marotti
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