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LA LINGUA DEI GIOVANI: CHI LI CAPISCE?

Dizionario per adulti inconsapevoli

Ciao a tutti lettori e lettrici del blog, siamo la redazione “Le XII in punto”. Oggi parleremo della lingua giovanile che sembra incomprensibile a tante persone, soprattutto ai “boomer”, come li chiamiamo noi.                                                           

BOOMER: il suo significato è vecchio, non aggiornato sulle nuove generazioni.

BRO, FRA, FRE, AMO, ZI, BESTIE: sono modi amichevoli per chiamare amici a noi cari, oppure li chiamiamo così quando non ci ricordiamo i loro nomi.

FLEXARE: è sinonimo di vantarsi. E’ usato soprattutto dai ragazzi, per far vedere all’altra persona ciò che si possiede, per far invidia.

CRINGE: è una parola utilizzata generalmente quando succede qualcosa di imbarazzante.

CHILL: si usa quando una persona è arrabbiata e si deve calmare.

CRUSH/SMASH: sta a significare cotta, qualcuno o qualcosa che ci piace.

SNITCHARE: è un verbo utilizzato quando qualcuno fa la spia.

GHOSTARE: significa evitare una persona perché ci annoia, ma senza dirglielo. E’ come sparire da un momento all’altro.

GOSSIP: si riferisce ad un fatto raccontato tra persone, ma senza l’intento di parlare male della persona interessata.

STOLKERARE: seguire senza cattive intenzioni, anche virtualmente, una persona che ci interessa, senza farci scoprire o riconoscere.

GLOW UP: fare un cambiamento molto evidente.

Quanto siamo complicati!

Chiara, Clarissa, Emilly, Sofia, Aurora, Marwa e Elena della Redazione “Le XII in punto”

 

Commenti

Massimo Fabrizi ha detto…
I fondatori della Crusca rabbrividirebbero di fronte a cotanto ardire. Al di là del fatto, che potrebbe essere anche simpatico (ma non lo è, per tanti versi, purtroppo....), dell'uso di uno slang più o meno pittoresco che deriva da un calco dei termini mutuati dall'area inglese dei videogames, il problema di fondo è grande. I ragazzi di oggi non solo hanno un dizionario estremamente ridotto, ma di quei pochi termini che utilizzano, in parte non conoscono sino in fondo il significato. E questo porta ad equivoci comunicativi che veicolano messaggi errati; addirittura, le parole vengono utilizzate come fionde, come pietre, senza che ci si preoccupi di ferire l'altro perché non si comprende il valore semantico dei termini che si utilizzano. Per ovviare a questo è necessaria la riflessione metalinguistica, il ritorno all'analisi semantica e al dizionario. Occorre insistere su questa via riprendendo anche il lavoro tradizionale che si faceva un tempo, attraverso lo "studio" del dizionario, o quanto meno attraverso strumenti, anche ludici che, a seconda delle fasce d'età, costringano i ragazzi a misurarsi con la conoscenza del significato delle parole, che sono gli attrezzi del loro mestiere.

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